Sulle soglie del nulla - Donatella Rabiti
- Salvatore Amorello
- 2 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
In Sulle soglie del nulla, Donatella Rabiti ci conduce in un viaggio poetico denso di riflessioni sull’esistenza, sul tempo e sull’identità. La silloge, articolata in tre sezioni – Seme, Limite, Capolinea – traccia un percorso interiore che si muove tra il germogliare delle domande, l’esplorazione dei confini e l’approdo a una consapevolezza che non teme il vuoto, ma lo abita con lucidità.
Rabiti scrive in versi liberi e sciolti, ma con una cura del ritmo e della parola che rivela un’attenzione profonda alla musicalità della lingua. Ogni poesia sembra nata da un’urgenza espressiva, ma lavorata con rigore e rispetto per la densità del pensiero. La voce poetica è intima ma mai chiusa: c'è sempre un'apertura verso l’altro, verso il lettore, come se ogni componimento fosse un invito a condividere uno spazio di meditazione.
I temi che attraversano la raccolta sono ampi e stratificati: il tempo che consuma e insieme svela, la fragilità dell’io, la solitudine come condizione universale ma anche come scelta consapevole, e una costante tensione verso ciò che sfugge – il mistero, il sacro, l’invisibile. Il titolo stesso, Sulle soglie del nulla, non suggerisce disperazione, ma piuttosto il coraggio di sostare su quel confine, di ascoltarne il silenzio e farne materia poetica.
Un altro elemento interessante è il dialogo con il mito e con la storia: Rabiti attinge a immagini archetipiche e a figure del passato non per nostalgia, ma per arricchire il presente di significati più profondi. Le sue poesie sembrano sempre in cerca di un senso oltre l’immediato, scavando sotto la superficie delle cose.
Questa silloge è una lettura che richiede attenzione, ma che restituisce molto. È un libro per chi ama la poesia che non si accontenta dell’eleganza formale, ma cerca densità, pensiero e una voce autentica. Donatella Rabiti si conferma una poetessa matura, capace di affrontare i grandi interrogativi dell’essere umano con delicatezza, ma anche con uno sguardo fermo e penetrante.
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