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Roberto Bartali - Finalista Premio Nabokov 2023


Roberto Bartali

Roberto Bartali


Nato ad Erice nel 1972 vive a Siena da sempre. Laureato in Scienze politiche presso l'Università di Siena, per anni ‘cultore della materia’ della cattedra di Storia dell’Europa, è Dottore in ricerca in Storia Contemporanea. Ha già pubblicato: Borgogni-Bartali, Diario e memorie di guerra del marinaio Mario Panfili, 1940-1945 (Cantagalli, 2005). Red Brigades and Moro Kidnapping: secrets and lies, in: AA.VV., Speaking Out and Silencing: Culture, Society and Politics in Italy in the 1970s (Legenda 2006). Infiltrati nelle Brigate Rosse, in: AA.VV., Il sequestro di verità (Kaos, 2008). Il Pci e le Brigate rosse, in: AA.VV., Le vene aperte del delitto Moro (Mauro Pagliai, 2008). «Per il Comunismo, Brigate Rosse»: Analisi storica di un fenomeno italiano, (Independently published, 2023). R. Bartali, PROJECT STARGATE: THE UNEXPECTED SIDE OF THE CIA: Between ‘Remote Viewing’ and the OoBE, Independently published, Siena, 2024. 

Vincitore del Premio Letterario Nabokov 2023 per la categoria ‘saggistica inedita’ con il volume dal titolo: “MA LA CIA COME CI SPIA? ‘Visione a distanza’ e OoBE nei documenti segreti dell’intelligence USA”. Per lo stesso volume ha ricevuto la Menzione d’Onore al XII Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana. 



INTERVISTA ALL'AUTORE


Qual è l'argomento principale del tuo saggio?

Il programma STAR GATE. Avviato nel 1972 dalla Central Intelligence Agency (CIA) con il nome di SCANATE, e concluso ufficialmente nel 1995; un tema che almeno all’estero ha sempre suscitato grande interesse e commenti controversi. Unendo la ricerca scientifica ufficiale con l’esplorazione delle percezioni extrasensoriali (ESP) nel loro complesso, il programma inizialmente mirava a valutare se tali capacità potessero essere sfruttate per scopi di intelligence militare. Nel corso degli anni, gli studi e le applicazioni hanno coinvolto non solo la CIA, ma anche diverse altre agenzie degli Stati Uniti (INSCOM e DIA in primis) e praticamente tutte le forze armate, che hanno goduto della collaborazione di vari sensitivi, di importanti scienziati e validi studiosi, tra cui quelli dello “Stanford Research Institute” SRI), cui vennero assegnati i primi studi. Ventitré anni, cinque differenti presidenze USA, e circa venti milioni di dollari investiti, segno che certi studi e certi fenomeni sono tutto meno che “campati in aria”. Tra l’altro quando è caduto il muro di Berlino si è scoperto che in Unione sovietica esisteva un programma identico, si chiamava “unità 10003”, ed aveva a disposizione 120 “agenti psichici”.


Come hai strutturato il saggio?

Vista la delicatezza dell’argomento, un saggio storico su un argomento “di frontiera” com’è il Progetto STARGATE della CIA, ho fatto una scelta iniziale, quella di far parlare per quanto possibile direttamente i documenti che ho trovato, perché in alcuni caso sono davvero straordinari e, soprattutto, sono inediti in Italia. Ho pensato che più delle mie parole possono contare soprattutto quanto contenuto nei documenti ufficiali desecretati dalle agenzie d’intelligence USA. Ho inserito anche diverse immagini, prese sempre dai documenti ufficiali, l’ho trovato doveroso e allo stesso tempo necessario. E poi è anche un modo per far ‘toccare con mano’ i documenti stessi.


Quali sono le fonti principali che hai utilizzato per la tua ricerca?

 Nel caso di questo lavoro le fonti sono al 90% la documentazione contenuta nel fondo STARGATE presente presso l’archivio digitale (o Reading Room) della CIA, la Central Intelligence Agency, che è stata l’ultima Agenzia a gestire il programma di studi e ricerche sui fenomeni ESP. Per il resto ho attinto alla (poca) memorialistica che si trova (in Italia un solo libro…) e con mia fortuna anche due testimonianze di ex-agenti psichici che sono riuscito a raccogliere. Nel secondo caso, in modo particolare, si è trattata di una cosa davvero dovuta al caso ma che mi ha dato talmente soddisfazione da chiamare l’editore per fermare l’editing e consentirmi di integrarla nel volume. Insomma, converrai che non capita tuti i giorni di parlare direttamente con qualche ex-agente segreto, no? Mi pareva doveroso aggiungere anche le sue parole.

 

Come hai deciso il titolo del saggio?

Ho scelto il primo titolo che mi è venuto in mente contenente una rima (lasciando al sottotitolo la parte “tecnica”, diciamo così). Poi mi sono venuti in mente altri titoli, così a quel punto ho fatto un sondaggio on.line, cercando di coinvolgere sia persone del tutto ignare dell’argomento che persone che, invece, ne avevano almeno sentito parlare (come detto il tema è quasi del tutto inedito, al massimo si trova qualche video). Ha vinto quello che avevo scelto all’inizio, con mia somma soddisfazione.

 

Quale parte del saggio ritieni la più innovativa o originale?

 In realtà tutte, nel senso che ho avuto la fortuna di essere il primo a scrivere un saggio storico su questo argomento nel nostro paese, quindi nel complesso posso dire che sia tutto innovativo, almeno per l’Italia ed in lingua italiana. Ci sono poi delle parti che sono oggettivamente innovative anche per quanto concerne le pubblicazioni uscite all’estero, cosa che mi ha un po’ colpito. Diciamo che forse sono state sottovalutate. Qualche libro sul tema è stato scritto, ma nessun saggio storico nella forma e nella sostanza. Ed il fatto che il prof. Tressoldi, dell’Università di Padova, abbia scritto la prefazione dove si sottolinea anche l’innovatività del mio lavoro è stata una grande soddisfazione personale.

 



SAGGIO FINALISTA PREMIO NABOKOV 2023



Copertina Libro

 La Cia come ci spia? 

(Sinossi)



Dal 1972 al 1995 gli Stati Uniti hanno fatto ricorso ad una unità di spionaggio psichico, ovvero a gruppi di sensitivi reclutati tra civili (all’inizio) e militari, che grazie alle loro doti innate e, poi, al ricorso ad appositi addestramenti, erano in grado di effettuare operazioni di intelligence “da remoto”, cioè senza essere fisicamente sul campo. Questo è un saggio storico, frutto di studi e ricerche effettuate sui documenti che grazie al FoIA il Governo degli Stati Uniti ha desecretato e messo a disposizione nella reading room virtuale della CIA, ed inerenti quello che è passato alla storia come “Progetto STARGATE”. Più di 11 mila documenti, quasi 83.000 pagine, inerenti ventitré anni di ricerche del Governo USA sulle possibili applicazioni delle cosiddette “Capacità ESP” (percezioni extra-sensoriali) all’intelligence, militare e no. Visti gli argomenti trattati è stata fatta una scelta iniziale ben precisa: quella di lasciare spazio, per quanto possibile, agli stessi documenti, che in alcuni casi sono stati riportati integralmente e che sono solamente da leggere e “da gustare”, anche perché alcuni sono oggettivamente straordinari e, tra l’altro, spesso del tutto inediti in Italia. 

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