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François Morlupi - Finalista Premio Nabokov 2023


François Morlupi

François Morlupi


François Morlupi esordisce nella narrativa nel 2018 con il noir Formule Mortali che si aggiudica diversi premi letterari nazionali di genere. Sempre nel 2018 inizia la sua collaborazione con il sito web Thriller Nord, che si occupa principalmente di narrativa poliziesca.

Nel 2020 esce il suo secondo romanzo, anch'esso di genere noir, Il colbacco di Sofia. Entrambi i libri conquistano per mesi i primi posti nelle classifiche Amazon di genere. Nello stesso anno viene nominato vice presidente della sezione giallo/noir del premio letterario di Grottammare, e l'anno successivo giurato del premio Giorgione Prunola per gli anni 2021 e 2022.

Nell'aprile 2021 pubblica Come delfini tra pescecani, romanzo che lo fa conoscere al grande pubblico e con cui vince il Premio Scerbanenco dei lettori.

Nel marzo 2022 esce Nel nero degli abissi: un'indagine dei Cinque di Monteverde, romanzo accolto positivamente dalla critica nazionale, con il quale a luglio vince il premio letterario Garfagnana in Giallo, si aggiudica per il secondo anno consecutivo il Premio Scerbanenco dei lettori e si classifica tra i finalisti del Festival Tolfa Gialli&Noir e del Premio Fedeli.

Nel 2023 esce Formule mortali: la prima indagine dei Cinque di Monteverde con cui vince il Ceresio in Giallo. Sebbene sia il terzo in ordine di pubblicazione, rappresenta il prequel della serie dei Cinque di Monteverde da cui tutto è iniziato..

L’anno successivo vede la luce Il Gioco degli Opposti, sempre della serie dei Cinque.



INTERVISTA ALL'AUTORE



Come hai scelto l'ambientazione del romanzo?

Dopo un viaggio in Bulgaria di due settimane in cui ho avuto tante vicissitudini. Una volta tornato a Roma ho deciso di mandare i miei 5 di Monteverde a -12 gradi in un mondo totalmente opposto al loro.


I tuoi personaggi sono ispirati da persone reali?

Io desideravo raccontare, innanzitutto, degli esseri umani, con tutto ciò che ne consegue, come protagonisti. Che poi siano anche poliziotti, mi verrebbe da dire, quasi paradossalmente, è secondario. Volevo davvero rappresentare l’elogio della fragilità, per questo motivo ho deciso di creare protagonisti comuni, ordinari, con tante qualità ma tantissimi difetti. Non sono né bianchi né neri, ma grigi, hanno le loro zone di luce e di ombre. Ho tentato di costruire un gruppo ben amalgamato in cui ogni lettore potesse immedesimarsi. Ho dato a ognuno di loro alcune mie caratteristiche: ad Ansaldi la mia ansia e un po’ della mia ipocondria, a Eugénie il mio background, a Leoncini la mia passione per la storia, a Di Chiara la passione per la Roma e il cinema coreano…Singolarmente non riuscirebbero a risolvere nulla, ma insieme ce la fanno. Se sono partito da questo principio è perché la letteratura dell’ottocento francese mi ha forgiato. Balzac, Hugo, Maupassant, Dumas sono stati i miei maestri. Il fatto che Dimitrov e Ansaldi siano agli antipodi ma alla fine collaborano è solo perché in fin dei conti vogliono risolvere il caso costi quel che costi e hanno capito che da soli non ce la faranno mai.


Qual è stato il personaggio più difficile da sviluppare?

Sicuramente Alerami, poiché è l'unica protagonista totalmente inventata a cui non ho dato nulla del sottoscritto. 


Come hai scelto il titolo del romanzo?

Poiché mi piaceva questa opposizione Bulgaria/Italia su vari livelli, sia di indagine, di clima, di alfabeto, di cucina, di mentalità e soprattutto di atmosfera.

Quanto tempo hai impiegato per completare il romanzo?

Circa tre mesi, ogni sera scrivevo per circa 5 ore.

 



ROMANZO FINALISTA PREMIO NABOKOV 2023



Copertina Libro

(Sinossi)


Sofia, Bulgaria. In una gelida domenica d’inverno, mentre una bufera di neve imperversa sulla città, un ragazzo si presenta al commissariato centrale e chiede dell’ispettore Dimitrov. Sa già che da là dentro non uscirà vivo, ma ha un’importante missione da compiere: consegnare una chiavetta usb che contiene il filmato di un brutale omicidio. L’ispettore, noto per i suoi scoppi d’ira e per una certa propensione ai traffici illeciti, non fa in tempo a interrogare il ragazzo perché quest’ultimo si toglie la vita mordendo una capsula di cianuro. Prima di morire lascia però un secondo messaggio, un bigliettino con su scritto un nome: Biagio Maria Ansaldi.

Quando la notizia arriva a Monteverde, il commissario Ansaldi ha appena finito di accogliere il nuovo membro della sua squadra, Eliana Alerami, una giovane recluta che ha molta voglia di dimostrare il proprio valore. I Cinque sono appena usciti da un’indagine che ha lasciato cicatrici profonde e stanno cercando di ritrovare una qualche forma di normalità. Ma quello avvenuto a Sofia non è soltanto un delitto terrificante, è il primo di una catena che rischia di seminare il panico in tutta Europa. Ansaldi dunque non ha scelta, deve partire immediatamente e trovare un modo per collaborare con Dimitrov, l’uomo più diverso da lui che il destino potesse mettere sul suo cammino. Senza rinunciare alla consueta dose d’ironia, François Morlupi costruisce la sua indagine più dura e complessa, che unisce le atmosfere del noir italiano con quelle del poliziesco internazionale; una frenetica corsa contro il tempo e un viaggio nei territori più freddi dell’animo umano.

 


 

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