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Daniela Longo




Foto Daniela Longo

Chi è Daniela?


Daniela Longo nasce a Catania il 1° luglio 1970. Si laurea in Lettere nel 1993 presso l’Università degli studi dell’Ateneo catanese e comincia ad insegnare presto, Nel 2011 si laurea in Filologia romanza all’Università di Catania.

Dal 2005 a oggi è docente di Italiano e Latino al Liceo scientifico statale “Principe Umberto” di Catania, dove ha curato i progetti patrocinati dalla Camera dei Deputati “Giovani e Montecitorio”, “60 anni della Costituzione” , “ Sud-Nord: Cervelli in fuga” , ricoprendo l’incarico di addetto stampa dell’Istituto scolastico.






I libri mi hanno sempre fatto compagnia e mi piace dividere il mio tempo tra la lettura di nuovi libri, la rilettura dei classici italiani e naturalmente la scrittura.

Non solo libri tuttavia. Quanto a “quel che resta del giorno”, mi piace andare in palestra, ascoltare musica e stare in compagnia della mia famiglia e degli amici più cari."


Daniela Longo



Chi è Daniela scrittrice?


Daniela inizia a scrivere nel 1994 pubblicando, per Rubbettino Editore, il saggio Letteratura e televisione tra finzione e realtà. Dal romanzo giallo a Telefono giallo nella rivista di Filologia moderna «Le forme e la storia».

Il saggio nasce dalla collaborazione con la redazione RAI del programma televisivo Telefono giallo condotto e curato dal giornalista Corrado Augias negli anni ’90.


Nel dicembre 2022. Daniela pubblica il suo primo romanzo “La classe di Bruna”, con la casa editrice Scatole Parlanti del gruppo editoriale Utterson s.r.l..

L’opera ha avuto una I ristampa nel gennaio 2023 e nel settembre 2023 vince il premio MENZIONE SPECIALE DELLA CRITICA in occasione dell'evento Premio letterario internazionale “Massa Città fiabesca di Mare e di Marmo”.




Le opere di Daniela



Copertina Libro la classe di bruna

Bruna Baroncelli, stimata docente di un liceo di Catania, scompare all’improvviso. Beatrice Bannò, zelante commissario di polizia, indaga sulla sua misteriosa scomparsa. L’apripista per le indagini è un diario che Bea ritrova sul comodino della professoressa. In esso Bruna racconta con un velo di ironia e sarcasmo gli alti e bassi del suo mestiere, la passione e la devozione per l’insegnamento, ma soprattutto la bellezza e l’importanza del rapporto professori- alunni.

I pensieri e le parole dell’insegnante del manoscritto si alternano con le intricate vicende sentimentali della vita privata di Bruna. Sarà proprio a partire dall’ambivalente anima della professoressa che il commissario non solo riuscirà a risolvere il caso, ma anche a riscoprire se stessa.

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