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Immagine del redattoreSalvatore Amorello

Gabriella Braidotti - Finalista Premio Nabokov 2023

Aggiornamento: 4 giorni fa


Foto Copertina

Gabriella Braidotti


Friulana di origine, Gabriella si forma come giornalista a Torino durante gli studi universitari all'interno di una redazione radiofonica. Nel 1989 lavora come responsabile Ufficio stampa e collabora con un’agenzia di PR a Milano. Nel 1994 fonda l’agenzia di PR e contenuti web Threesixty.  Se ha fatto della scrittura per le aziende il suo mestiere, ha alimentato parallelamente il suo amore per la narrativa. Nel 2018 ha frequentato il corso di Scuola Holden con Cristiano Cavina e da allora lavora su più romanzi anche insieme a Enrico Valenzi (Scuola Omero di Roma).   Nel 2020 l'incontro con Miguel (Prashantam) a Miasto, in Toscana per un corso di meditazione e l’idea di una biografia romanzata.concorso di Poesia e Prosa Religiosa "S. Alfonso", VII Edizione - Anno 2017.



INTERVISTA ALL'AUTORE



I tuoi personaggi sono ispirati da persone reali?

Si, è una biografia romanzata nata da una lunga intervista al protagonista. Quello che sapevo di lui ribaltava ogni mia credenza rispetto al binomio rivoluzione/fuga dalla realtà che aveva marcato a fuoco gli anni ’70 un po’ in tutto il mondo. Ero curiosa di capire cosa avesse potuto spingere un uomo così intelligente, carismatico e libero a innamorarsi di un personaggio esotico e controverso come avevo sempre immaginato colui che da il titolo al romanzo.

 

Come hai scelto il titolo del romanzo?

E’ nato da un quadro di proprietà del mio intervistato, rappresenta il personaggio “nascosto” del libro, il grande amore del protagonista: l’Uomo Luna. Ho scelto infatti di non svelarne il nome e di lasciare piuttosto che dati biografici emergano dal racconto. Saranno immediatamente riconoscibili per alcuni e molto meno per chi - come me prima di questo incontro – non ha mai davvero approfondito la conoscenza del personaggio che tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso è stato sulle copertine di quasi tutti i giornali nel mondo.

 

Hai fatto ricerche particolari per scrivere questo libro?

Moltissime: sia sulla storia di quegli anni che sui luoghi attraversati dal protagonista. Naturalmente anche sulla storia del fatidico Uomo Luna, attraverso numerose biografie e documentari, ma soprattutto partendo – finalmente – da ciò che ha detto lui stesso nelle centinaia di registrazioni in diretta.

 

Hai collaborato con editor o beta reader durante la stesura?

Si, ed è stato fondamentale. Pur scrivendo per lavoro (ho un’agenzia di comunicazione e contenuti per le aziende) ho infatti appreso da tempo che la scrittura narrativa è un’arte che va coltivata con pazienza, con guide esperte. Ho seguito più corsi di scrittura narrativa con Cristiano Cavina (Holden) in primis e alla Scuola Omero di Roma. Per questo libro mi sono fatta aiutare da un editor di Milano con cui ho rivisto completamente la prima stesura. Abbiamo riordinato la sequenza dei capitoli e discusso parecchi punti prima di arrivare a un risultato soddisfacente.

 

Hai ricevuto qualche feedback che ti ha sorpreso?

Il primo feedback sorprendente è stato quello del Premio Nabokov. In particolare mi ha colpito l’attenzione con cui gli organizzatori avevano letto il libro e con cui Piergiorgio Leaci di Interrete Servizi Editoriali mi ha intervistata al momento della premiazione.

Un’altra sorpresa è stata la scheda del Premio Calvino con suggerimenti interessanti sulle potenzialità di “una narrazione che è in parte una biografia e in parte il classico romanzo on the road, un’ibridazione che comporta una grande estensione spaziale – ci si muove dal Portogallo all‟Oregon, da Parigi a Tokyo, passando per l‟India e San Pietroburgo – e temporale, dal 1968 al 2023.” Tra i consigli anche un “maggior occhio critico nell’affrontare la figura dell’innominato Uomo Luna “per evitare di consegnarci quella che a tratti sembra un’apologia. Magari in absentia, ma pur sempre un’apologia”.

Quando ho letto questa scheda ho sentito di aver fatto un buon lavoro. Migliorabile di sicuro ma centrato.



SILLOGE FINALISTA PREMIO NABOKOV 2023



Copertina Libro

L'Uomo Luna

(Sinossi)


Nel 1967 il giovane Josè Miguel Pereira De Matos abbandona il Portogallo per sfuggire alla brutalità della guerra di Salazar.


A Parigi consegue la laurea in Medicina alla Sorbona anche grazie alla fortunata combinazione di talento calcistico (subito ingaggiato come capitano del PUC, la squadra universitaria) e lotte studentesche. Un incidente di gioco lo spinge ad abbandonare il calcio insieme a una promettente carriera medica.


Vista l’impossibilità di sperimentare il modello del kibbutz per la guerra dell’autunno 1973 con la compagna inizia un giro del mondo sulle rotte dell'Hippie Trail tra Europa e Asia meridionale fino a toccare l'Australia, le Filippine e il Giappone, dove studia Shiatsu e meditazione Zen.

Quando sta per riprendere il suo ideale giro del globo, in una sosta casuale lungo la strada tra Bombay e Goa, incontra un personaggio rivoluzionario, che cambia l’intero corso della sua esistenza. È il dicembre 1976 e da quel momento seguirà l'epopea di questo Uomo Luna - un guru controverso e tra i più chiacchierati al mondo da sempre -  fino alla sua scomparsa nel 1990, passando per la fondazione di una comunità ecologica ante-litteram in Oregon, che Miguel contribuisce a creare dalle fondamenta. Il romanzo segue il viaggio del protagonista fino ai nostri giorni sempre alla ricerca di 'sistemi di guarigione' alternativi, incontri con sciamani e cammini spirituali.


Biografia ma anche diario di viaggio e racconto sul valore dell’amicizia e della ricerca di sé, L'Uomo Luna ripercorre la vita 'fuori dal coro' di uno degli eredi spirituali del guru più controverso del Novecento.

 

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