Claudia Cocuzza
Classe 1982, Claudia Cocuzza è laureata in Chimica e tecnologie farmaceutiche e svolge la professione di farmacista a Calatabiano.
È caporedattrice per la rivista letteraria Writers Magazine Italia e redattrice per il sito ThrillerNord, specializzato in letteratura di genere.
La partita di Monopoli (Bacchilega editore, collana Zero, novembre 2022), vincitore del Premio Garfagnana in Giallo 2022 per la sezione romanzo inedito, è il suo romanzo d’esordio.
Il suo racconto, In nomine patris, fa parte dell’antologia Accùra (Mursia editore, collana Giungla gialla, luglio 2023).
Il suo romanzo La forestiera è stato finalista al Premio Tedeschi 2024 de Il giallo Mondadori per il miglior giallo italiano inedito.
Ha curato, insieme a Marika Campeti, l’antologia 365 racconti gialli, thriller e noir (Delos Digital, ottobre 2024) andata in ristampa a un solo giorno dall’uscita.
L’uscita de La recita di Natale (Delos Digital, collana Odissea Crime), sequel de La Partita di Monopoli, è prevista per gennaio 2025.
INTERVISTA ALL'AUTORE
Come hai scelto il titolo del romanzo?
Il mio romanzo si intitola La partita di Monopoli e ha un duplice riferimento: da un lato volevo rimandare al piano ludico, perché una parte importante della trama riguarda la vita da mamma della protagonista e il rapporto con le sue bambine, dall’altra però è legato all’indagine. Spiego brevemente.
Il maresciallo Stefania Barbagallo sta indagando sull’omicidio di una donna, una ricca proprietaria terriera che non si faceva molto benvolere; in più, si tratta della madre di Sara, ex compagna di liceo di Stefania, a cui lei è stata legata da una grande amicizia che poi è stata tradita. Insomma, Stefania è assorbita dalle indagini e in questo momento del romanzo si trova a un punto morto. Rientrata a casa da una giornata particolarmente pesante, trova i suoi genitori e le sue figlie che giocano al Monopoli, ma si tratta di una versione particolare: è il Monopoli dell’imbroglio, che esiste davvero. In questa edizione non ci sono regole, tranne una: ogni giocatore deve essere più furbo degli altri e incassare più che può, anche – e soprattutto – disonestamente.
Sul momento Stefania assorbe l’informazione, anzi, ci rimane anche un po’ male che le sue figlie usino l’inganno, anche se solo per gioco, poi però, andando avanti con l’indagine, quegli sguardi, quei gesti, quella furbizia nascosta dietro gli occhi innocenti delle sue bambine la indirizzeranno verso la soluzione: nella vita, come nella finzione, spesso ha la meglio chi riesce a essere più scaltro, e non è detto che si tratti del colpevole effettivo del crimine.
Il libro è stato modificato molto rispetto alla tua idea originale?
Sì, in realtà il romanzo è stato quasi totalmente riscritto rispetto alla prima versione, in cui avevo due protagonisti uomini al posto di Stefania e Clara, farmacista e spalla di Stefania.
Il motivo è che, sebbene la trama gialla reggesse e fosse quasi identica a quella della versione definitiva, i due protagonisti uomini non davano spazio alla mia voce di mamma lavoratrice, che si ritrova in Stefania. Riscrivendo, ho potuto mettere molto più di me stessa – un’altra parte importante è in Clara, farmacista come me – ma ho dovuto ricostruire totalmente la back story delle protagoniste, il loro quotidiano e rivedere la trama orizzontale nel complesso.
Hai lasciato spazi per un possibile sequel?
Sì, assolutamente. La storia familiare di Stefania, ne La partita di Monopoli, è complicata: maresciallo a capo della caserma dei carabinieri di un piccolo borgo marinaro stretto tra l’Etna e il mare, è anche mamma di due bambine. Da due anni suo marito Attilio è negli Stati Uniti per lavoro e il matrimonio sembra essere giunto al capolinea. Sarà davvero così? Nell’ultima scena, Stefania rientra a casa e trova Attilio. A questo punto bisogna che affrontino la situazione e lo faranno nel sequel, in uscita nel corso dei primi mesi del 2025 per Delos Digital.
Come hai scelto il punto di vista narrativo del romanzo?
Ne La partita di Monopoli il punto di vista preponderante, ma non esclusivo, è quello del maresciallo Barbagallo, perché gran parte dell’indagine è seguita da lei. Tuttavia sfrutto un altro PoV, più inusuale e vicino a me, quello della dottoressa Clara Martinez che, dal banco della sua farmacia, riesce a svolgere un’indagine parallela altrettanto efficace sfruttando i pettegolezzi e le chiacchiere di paese. La gente parla un sacco in farmacia, ve lo posso assicurare.
Come è stato il processo di pubblicazione del romanzo?
Il romanzo è stato pubblicato a seguito della vittoria del Premio Garfagnana in giallo 2022 nella sezione romanzo inedito. Si è trattato del mio esordio, uno scoglio difficilissimo da superare nella vita di ogni scrittore, motivo per il quale sarò grata per sempre a chi ha permesso al mio sogno di prendere vita e di continuare tutt’oggi e per cui consiglio a tutti gli esordienti di partecipare a concorsi seri. Sebbene il vincitore per edizione, per forza di cose, non può che essere uno, arrivare in finale a un concorso prestigioso significa farsi leggere da una giuria competente e avere la possibilità di entrare nel mondo dell’editoria.
ROMANZO FINALISTA PREMIO NABOKOV 2023
(Sinossi)
Sicilia. Stefania Barbagallo è un maresciallo dei carabinieri e una mamma.
Suo marito Attilio si trova fuori per lavoro e lei gestisce lavoro e famiglia.
È chiamata a indagare sull’omicidio di Rosa Squillace, titolare di un’azienda agricola della zona. La donna non era benvoluta e molti avrebbero avuto motivo di desiderarne la morte. La vicenda è complicata dal coinvolgimento personale di Stefania, in quanto Rosa è la madre della sua ex amica Sara.
All’indagine partecipa ufficiosamente Clara, grazie alle confidenze e le indiscrezioni che riesce a raccogliere al banco della sua farmacia.
Incrociando i pettegolezzi di paese, Stefania e Clara scoprono che il suocero della vittima, Paolino, ha avuto una relazione clandestina con Maria Amato, governante di casa Squillace.
Convocata sulla scena del crimine, Maria ammette di aver avuto un figlio illegittimo da Paolino, Guido, che nel frattempo raggiunge il gruppo. Entrato nella villa, viene colto da una crisi respiratoria. La notte dell’omicidio Clara ha soccorso un uomo per lo stesso motivo. Quell’uomo è Guido Amato.
Quella notte Guido ha ascoltato Rosa ammettere di aver distrutto il testamento in cui Paolino ne riconosce la paternità e la uccide. L’indagine è conclusa, e il suo matrimonio? Attilio è tornato.
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